Non mi fa piacere che sia stato deciso di affidare tutti gli ultimi capitoli su pellicola di H.P allo stesso regista. Amavo l'idea che ogni film fosse interpretato da un diverso direttore dei lavori, si poteva dire "questo è bravo, ha avuto belle idee, mi piace il suo stile, oppure "è proprio un cane, non ha capito cosa volevamo".
Chris Columbus aveva mostrato agli occhi di noi ragazzini emozionati dall'idea di VEDERE Harry Potter e la sua storia sul grande schermo, un mondo di luci, di cose brillanti e carine, una favola dove il bene e il male siedono a due tavoli opposti. Insomma, aveva ridotto a film il libro dell Rowling come avrebbe fatto uno sfegatato fan 14enne: in modo del tutto scontato e stucchevole.
Certo è al lui che si deve la definizione del modo visivo di H.P. A lui si devono persino gli attori.
Alfonso Cuaròn con la trasposizione del terzo capitolo si era potuto muovere in un mondo più oscuro, ma aveva pure imboccato la via oscura che, tra slalom improbabili, porta inventare senza giustificazione episodi estranei alla trama e del tutto stupidi, una malattia che pare non trovare ancora cura (chi non ricorda la "testa parlante" che anima il viaggio nel Nottetempo...Non c'è da stupirsi se "l'invenzione" non ha avuto seguito negli altri episodi).
Mike Newell mi aveva rapito con i suoi tempi cinematografici perfetti, il montaggio, la sceneggiatura, e rimane l'unico ad aver messo una firma su un film about Harry. E poi ragazzi, nel quarto capitolo son tutti dei gran fighi, tutti coi capelli lunghi cazzo!
Ora ci ritroviamo Dadiv Yates a detenere il possesso della bacchetta, a dettarci il modo in cui DOBBIAMO vedere Harry Potter.
Il suo quinto episodio, è, a mio parere, no. Una compressione della storia dentro una scatola animata da scelte sbagliate, e da una tempistica deplorevole, apparte alcune eccezioni.
Ma, a quanto pare, anche i registi affermati possono imparare. Tanto è vero che il film tratto da "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" sembra diretto da uno diverso da Yates.
L'avete visto. E' bello. La storia scorre sobria tra uan scena e l'altra, con continuità, neanche le musiche osano interromperla. I tempi sono giustissimi, e i dialoghi adatti. Non c'è nulla di più Giusto di questo film.
Attenti che giusto non è sinonimo di eccellente: il film fa il suo lavoro senza pregi, se non quello di essere piacevole. I difetti fanno capolino quando il film decide di ammalarsi di Tantopeffàite, malattia di cui ho parlato in precedenza, e compaiono episodi come quello di apertura, con la cameriera vogliosa della bacchetta di Harry, o quello dell'incendio alla Tana. ...episodi inutili che rubano tempo a scene più importanti decapitate dalla sceneggiatura.
Non mi van giù neanche le scorciatoie alla trama...per esempio, perchè Luna trova Harry sul treno? Perchè non Tonks che comunque vedremo più tardi??
Bravissimo Jim Broadbent nella parte di Lumacorno; ho capito solo a metà film che si trattava dell'attore recitante in Moulin Rouge, l'ho capito dalla voce, perchè ho seguito "The Half Blood Prince" in inglese; questo perchè sono andato solo al cinema, visto che non trovavo nessuno ad accompagnarmi...!
Radcliffe invece fa cagà, come sempre.
Ma lasciamo perdere i pettegolezzi sul film che non abbiamo più 14 anni. Lasciamoglieli i petteglezzi a quelli di 14 anni, e di 15 e di 16 e così via; la cosa più bella di tutta sta storia, il merito più grande che va alla Rowling, non è l'aver inventato una storia (perdipiù frugando nella comune tradizione epica e favolistica), ma averla fatta conoscere a molti giovani, che hanno comprato tutti e sette i libri e che poi forse se ne sono fatti comprare anche altri, e che magari in un pomeriggio hanno trovato il coraggio di leggere tutto il Consiglio di Elrond, e si sono salvati dalla tele-o ormai pc-dipendenza.
Io stesso scoprii Harry perchè mia madre si preoccupò del mio attaccamento ai videogiochi e mi invitò a leggere.
Quindi dai, vivano le molteplici espressioni di Harry, non ci importa se la decisione di dividere in due film il settimo e ultimo capitolo è solo una manovra economica da milardi di dollari!
A noi importa solo che Harry ci faccia continuare a pensare, immaginare, e soprattutto, a parlare.
A proposito...Voi che ne pensate del film, dei film, dei libri, della Rowling, della Watson...?